venerdì 6 febbraio 2015

"Telefona tra vent'anni"



Spengo la luce e mi tolgo i calzini, che chissà perché fa così caldo. E poi almeno oggi voglio 
stare con i piedi ben piantati per terra-sul mio parquet in realtà-. Perché anche se sognare è meraviglioso certe volte ci dobbiamo tenere aggrappati a qualcosa, dobbiamo sentirla la terra sotto i piedi, perché è proprio lì la felicità. Nello stesso punto dove siamo noi.


La musica parte,modalità replay e volume alto. Abbastanza alto da superare i miei pensieri. Perché una volta qualcuno mi ha detto che pensare troppo fa male, e non importa se è vero o no perché ora voglio solo sentire una voce che non è la mia. 

Lucio Dalla comincia a cantare, e io comincio a ballare. Da sola e al buio. Cercando di cantare, o almeno di improvvisare qualche parola perché ancora non le ho imparate. Continuo e non mi fermo, le parole vanno una dopo l'altra senza che io possa farci niente se non seguirle.
E le seguo volentieri, perchè ci sono canzoni che sanno parlare di te meglio di come sappia fare tu, perché riescono ad interpretare i tuoi pensieri e i tuoi sogni come se sapessero chi sei e ancora prima che li sappia tu.
Balli ancora, senza preoccuparti che chiunque può aprire la porta e vederti. Balli ancora, lì dove le tue difese sono nulle e per una volta non devi difenderti da niente. 

E poi la canzone finisce. Ma i pensieri no, quelli no. I sogni quelli no. E la canzone poi riparte. E sei ancora lì, impaziente e pronta a lasciarti sorprendere. 


Dalla luna e dal cielo che si vede qualche stella, dalla voglia di salire su una mongolfiera anche se sai già che avrai paura. Dalla fragilità di certe persone, che esattamente come te devono essere forti ( ed è proprio per questo che siete amiche), ma in certi momenti non ce la fanno. Ti lasci sorprendere da un futuro che puoi solo immaginare, in una casa con 4 bambini o in giro per il mondo con quell'amica così fragile. 

Che in fondo tanto lo sai che non importa dove sarai perché l'importante è che tu sia felice. 



"Telefona tra vent'anni
io adesso non so cosa dirti
amore non so risponderti
e non ho voglia di capirti
Invece pensami tra vent'anni pensami
io con la barba più bianca
e una valigia in mano
con la bici da corsa
e gli occhiali da sole
fermo in qualsiasi posto del mondo
chi sa dove
tra miliardi miliardi di persone
a bocca aperta senza parole
nel vedere una mongolfiera
che si alza piano piano
e cancella dalla memoria
tutto quanto il passato
anche le linee della mano
mentre dall'alto un suono
come un suono prolungato
di un pensiero che è appena nato
si avvicina e scende giù
ah io sarei uno stronzo
quello che guarda troppo la televisione !
beh qualche volta lo sono stato
importante è avere in mano la situazione
non ti preoccupare
di tempo per cambiare ce n'è
così ripensami tra vent'anni ripensami
vestito da torero
una torta in mano
l'orecchio puntato verso il cielo
verso quel suono lontano lontano
ma ecco che si avvicina
con un salto siamo nel duemila
alle porte dell'universo
importante è non arrivarci in fila
ma tutti quanti in modo diverso
ognuno con i suoi mezzi
magari arrivando a pezzi
su una vecchia bicicletta da corsa
con gli occhiali da sole
il cuore nella borsa
impara il numero a memoria
poi riscrivilo sulla pelle
se telefoni tra vent'anni
butta i numeri fra le stelle
dalle porte dell'universo
un telefono suona ogni sera
sotto un cielo di tutte le stelle
di un'inquietante primavera"










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