martedì 25 febbraio 2014

Dolce & Gabbana


Forse mi sono scordata come si scrive. Forse invece è come quando impari ad andare in bicicletta, e una volta capace non importa quanto tempo passa perché te lo ricorderai sempre. Forse mi sono scordata della bellezza delle parole, e non so più neanche usarle. 
Ma forse, anzi sicuramente, quando vedi certe cose le parole vengono da sole. 

Hai qualcosa nella mente, e soprattutto nel cuore che sta li, preme perché tu la faccia uscire. Perché la tiri fuori, le dia vita e faccia capire agli altri quello che hai visto tu. 

Ed è così che io mi sento di fronte a questa collezione di Dolce e Gabbana che ha sfilato qualche giorno fa a Milano.
Questa collezione la sento così mia.
E nello stesso tempo ci vedo me stessa. 
Proverò a farvelo capire, sperando di trovare le parole.Quelle giuste questa volta. 

Un mondo fatato, di quelli in cui niente di brutto può succedere, di quelli in cui io sono cresciuta per anni e nei quali ogni tanto ho bisogno di rifugiarmi. 
Le armature, fatte di elmi luccicanti e corazze di pietre preziose, perché in questo mondo bisogna combattere per ottenere ciò che si vuole.Bisogna combattere prima di tutto contro noi stesse, tutte le volte che perdiamo la speranza e ci scoraggiamo, tutte quelle volte che pensiamo di non valere e tutte quelle volte che crediamo non ne valga la pena. Ma non ci scordiamo mai che andare in guerra vestite così è tutta un'altra cosa!
I cappucci, quelle che tutte le regine/principesse/fate delle nevi indossano e che magari un bel giorno potrei portare anche io. Sopra un abito da sposa, che ancora non capisco come conciliarlo con la mia idea di matrimonio a settembre e con la presenza del velo. Magari prima o poi mi deciderò. 
I guanti ricamati, i fiori,il velluto e il pizzo.Lo chiffon e gli abiti lunghi. Il rosso e il nero.  Le borse a mano con la catena. I dettagli che si sa che sono quelli che fanno la differenza e io lo so bene. Sono anche quelli che costano più fatica. E che rendono unica ogni cosa. 
Le chiavi, quelle stampate maxi sul cappotto e quelle del cuore. Quelle che bisogna trovare per capire una storia. 
Il trucco semplice e delicato.Con una linea di eye-liner e la pelle perfetta.Nient'altro. Semplice nella sua perfezione. Fresco e naturale, pulito e palese senza bisogno di mille 
artifici.Che si mostra per com'è( questa forse sono io più che il trucco!)

E poi l'uscita finale. Maestosa, regale, come un esercito che si prepara a salvare il mondo.Sempre uguale ma diversa, contraddittoria e due cose insieme.Come me. Esattamente come me. Che ho mille pensieri in testa e nessuna parola per scriverli. Che comincio sempre tante cose e poi ne porto a termine la metà. Che nonostante l'abbia vista già una dozzina di volte non riesco a farne a meno. 

Grazie Domenico e grazie Stefano perché riuscite ancora una volta a suscitare questo in me. 
Grazie perché non rinunciate a mettere sempre un po della vostra anima in questi abiti. 
Grazie perché sapete conciliare la meraviglia della Sicilia con la forza di Milano. 






























(photo by Vogue-Vanity Fair) 


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